Anche nelle nostre zone è ormai iniziato il periodo della vendemmia.

 

uva vendemmia 2017 lavoratori

Quest’anno, oltre al pensiero del raccolto, a preoccupare i coltivatori sono i nuovi meccanismi di regolarizzazione della manodopera non risultando affatto semplice, dopo l’eliminazione dei vecchi voucher, capire come muoversi per evitare sanzioni.

Anzitutto è bene sapere che nulla deve temere chi porta avanti l’attività in famiglia. Secondo la legge, infatti, non necessitano di nessuna messa in regola coniuge, genitori, figli, nonni, nipoti, primi cugini e parenti del coniuge (fino al terzo grado) che prestino la loro opera occasionalmente e senza compenso (art. 74 d.lgs 276/03) .

Altrettanto sereni possono stare i piccoli imprenditori agricoli che, per l’art. 2139 cc, possono aiutarsi a vicenda come scambio di favori.

Per chi voglia avvalersi invece di altra manodopera, l’art. 54 bis L. 96/17 prevede un nuovo contratto di prestazione occasionale attivabile e gestibile esclusivamente presso la piattaforma informatica INPS.

Tale strumento (detto anche “Prest.O.”) soggiace però a numerose limitazioni, quali l’occasionalità e discontinuità dell’attività prestata, la titolarità in capo all’azienda che lo richieda di meno di 5 dipendenti a tempo indeterminato, nonché un tetto massimo previsto per spesa/guadagno.

Precisamente, il lavoratore occasionale non potrà percepire più di 5.000 € l’anno (non più di 2.500 € da ciascuna azienda con cui collabori). La paga oraria non potrà essere inferiore a 6,52 € netti, e l’utilizzatore dovrà versarne il 33% come contributo IVS-INPS ed il 3,5% come premio INAIL. Il compenso verrà erogato dall’INPS entro il giorno 15 del mese successivo e, per ogni giornata lavorativa, non potrà essere inferiore all’importo percepibile a fronte di 4 ore di attività. Il guadagno resta esente da imposizione fiscale, non incide sullo stato di disoccupato ed è computabile ai fini della determinazione del reddito necessario per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno.

Dal canto suo, ogni azienda non potrà spendere per i lavoratori occasionali più di complessivi 6.666 €, e dovrà rivolgersi a pensionati, studenti tra i 16 e i 25 anni, disoccupati o beneficiari di prestazioni a sostegno del reddito che non abbiano avuto con la stessa rapporti di lavoro negli ultimi 6 mesi, né figurino come lavoratori agricoli per l’anno precedente.

Il coltivatore è tenuto ad informare l’INPS, almeno un’ora prima dell’inizio dell’attività, dei dati del collaboratore, del luogo di lavoro, dell’attività svolta e della durata (pari al massimo 3 giorni). Al termine di tale periodo dovrà inoltrare una nuova comunicazione.

Nel caso in cui successivamente alla prima comunicazione il lavoro non si svolgesse (ad esempio causa pioggia) l’azienda avrà 3 giorni di tempo (dal termine previsto per la conclusione dell’attività) per revocarla, pena il pagamento del lavoratore.

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