In un’epoca in cui gli scambi online sono all’ordine del giorno, vediamo assieme i principali accorgimenti per concluderli regolarmente e senza brutte sorprese.

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1) Garanzia per vizi: innanzitutto, prima di concludere un affare fra privati, è sempre bene accertare se vi sia una clausola che escluda, nel caso concreto, l’operatività della disciplina per i vizi.

In mancanza di tale clausola, infatti, il compratore, in presenza di un difetto che renda inidoneo all’uso cui è destinato il bene o che ne diminuisca in modo apprezzabile il valore, potrà sempre chiedere al venditore la risoluzione del contratto, la riduzione del prezzo pagato, e il risarcimento dell’eventuale danno subito. Tale possibilità sarà comunque condizionata alla pronta denuncia del difetto (entro 8 giorni dalla scoperta ed entro un anno dalla conclusione dell’affare) ed alla sua riconoscibilità già al momento dello scambio. Il venditore risponderà poi nel caso in cui il difetto, pur riconoscibile, sia stato da lui espressamente negato.

Nel caso invece una clausola di esclusione della garanzia vi sia, il venditore non risponderà per i difetti sempre che non li abbia, pur conoscendoli, taciuti al compratore.

E’ infine bene ricordare che, per maggiore tranquillità del venditore, ai fini di esclusione della garanzia è preferibile non utilizzare la semplice formula del “visto e piaciuto” (gli effetti della quale non sono pacifici in giurisprudenza), ed ottenere sempre dal compratore una approvazione per iscritto.

La garanzia nei termini appena descritti opererà anche in caso di vendita dell’usato, anche se chiaramente non potrà considerarsi difetto una conseguenza della normale usura del bene.

2) Incauto acquisto: può accadere che a volte si venga tentati all’acquisto di un bene dal suo prezzo particolarmente allettante. Ma la fretta è sempre cattiva consigliera, e concludere uno scambio senza aver prima verificato le motivazioni della sua (almeno apparente) convenienza può portare a conseguenze davvero spiacevoli.

Secondo l’art. 712 c.p., infatti, commette il reato di “incauto acquisto” chiunque acquisti o riceva, senza averne prima accertato la legittima provenienza, cose la cui qualità, la condizione di chi le offre o l’entità del prezzo, siano tali da far dubitare una persona mediamente accorta (e non quindi lo specifico acquirente) della loro legittima provenienza.

Si pensi al caso in cui sia in vendita un cellulare di ultima generazione perfettamente funzionante a un prezzo dimezzato rispetto a quello di listino, oppure a quello in cui acquirente sia un soggetto già condannato per furto: in tali situazioni sarà dunque punibile con l’arresto colui che abbia acquistato senza essersi prima adeguatamente sincerato della liceità dell’affare.

Resta infine da precisare che qualora il compratore abbia acquistato addirittura nella consapevolezza dell’illegittima provenienza del bene, questi rischierà l’imputazione per il ben più grave reato di ricettazione.

3) Modalità di pagamento: per evitare spiacevoli inconvenienti è sempre meglio effettuare i pagamenti on line con carta di credito ricaricabile, preferibilmente associata ad un conto paypal. Tale carta, infatti, non è collegata a un conto corrente, e paypal permette di trasferire denaro senza condividere i propri dati sensibili. Tale servizio è gratuito per l’acquirente mentre il venditore sosterrà, per ogni transazione, un costo variabile del 3,4% dell’importo oltre a un costo fisso di 35 cent;

4) Diritto di recesso: è bene ricordare infine che, nella compravendita tra privati, non è previsto un diritto al ripensamento sull’acquisto di un bene non difettoso. Diversa è l’ipotesi in cui la cosa, pur perfettamente funzionante, sia completamente diversa da quella pattuita: in questo caso il compratore potrà richiedere la risoluzione ordinaria del contratto.

Concludendo è dunque bene ricordare che, per non avere brutte sorprese, è sempre meglio agire con la massima cautela, anche quando a dividerci da ciò che vogliamo è solo un banalissimo click.

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